Il Savoia-Marchetti S.M.79 Sparviero era un trimotore ad ala bassa multiruolo, inizialmente progettato come aereo da trasporto civile veloce. Negli anni 1937-39 stabilì 26 record mondiali e fu - per un certo periodo - il più veloce medio bombardiere del mondo. Costruito in legno, tela e metallo, si riconosceva per la tipica "gobba" dietro l'abitacolo che gli valse il nomignolo di "Gobbo maledetto". Fu impiegato per la prima volta nella guerra civile spagnola nelle file dell'Aviazione Legionaria italiana. La Regia Aeronautica lo impiegò durante la seconda guerra mondiale in tutto il teatro del Mediterraneo, prima come bombardiere e poi - con maggior efficacia - come aerosilurante.
Storia del modello
Il progetto S.79 ha scritto una lunga pagina dell'aeronautica italiana, sia militare, sia civile. Nacque nel 1934, su progetto dell'ingegner Alessandro Marchetti, come aereo da trasporto con la possibilità di ospitare anche otto passeggeri (versione S.79P). Il primo apparecchio (prototipo civile) uscì dallo stabilimento SIAI-Marchetti di Sesto Calende il 28 settembre 1934, immatricolato con marche civili I-MAGO, e compì il primo volo l'8 ottobre 1934 ai comandi del pilota collaudatore dell'azienda Adriano Bacula.
Dotato di motori radiali Piaggio, in seguito sostituiti da tre motori Alfa Romeo, gli AR 125 RC.35, dimostrò subito buone doti, anche di velocità. Le caratteristiche di volo però, secondo il generale Pricolo che aveva pilotato l'S.79 per due anni, non erano sempre positive, poiché il velivolo «da solo avrebbe conseguito una decina di primati», ma «in aria appena agitata non consentiva che si lasciasse il suo volante neppure per un attimo».
Il Savoia-Marchetti fu un bombardiere molto importante durante la seconda guerra mondiale e uno dei pochissimi aerei italiani ad essere prodotto in quantità considerevoli. La produzione dal 1936 continuò fino 1943, per un totale di 1.217 velivoli
Versioni
SM-79: versione principale del modello, montava tre motori radiali Alfa Romeo 126 RC.34, e tre Breda-SAFAT da 12,7mm.